No, è falso: non vi è alcuna evidenza che l’amigdalina (anche nominata ‘vitamina B17’ o ‘laetrile’) abbia efficacia come sostanza antitumorale. Vi sono esperienze aneddotiche riportate in letteratura in cui non è chiaro quanto tale sostanza abbia contribuito all’esito dei pazienti oncologici, mentre non vi è alcuno studio clinico randomizzato di confronto che ne abbia comprovato l’efficacia farmacologica.
LA SMENTITA DELLA SCIENZAL’amigdalina è una sostanza composta da due gruppi glucosidici ed un gruppo benzene (d -mandelonitrile- β- d 28 -glucosido-6- β- d -glucoside) che si trova in concentrazioni rilevanti (3-5%) nel nocciolo delle pesche/albicocche e mandorle amare e che libera cianuro se metabolizzata da enzimi [1]. Negli anni ’50 il medico Ernst T. Krebs ha iniziato ad usare a scopo terapeutico un composto semisintetico dell’amigdalina contenente un solo gruppo glucosidico, nominandolo ‘laetrile’. Krebs sostenne che il laetrile avesse proprietà antitumorali se somministrato per bocca o endovena a pazienti oncologici, in quanto in grado di liberare cianuro in maniera selettiva nelle cellule tumorali e non nelle cellule sane [1].
Negli anni successivi, l’uso di tale sostanza si diffuse in maniera rilevante come medicina alternativa e complementare (complementary and alternative medicine – CAM), specie in Messico, a tal punto che negli anni ’70 –’80 il National Cancer of Institute (NCI) statunitense commissionò uno studio clinico controllato per verificare definitivamente l’eventuale efficacia di tale composto, assegnando la conduzione dello studio al prominente oncologo di fama mondiale Charles Moertel della Mayo Clinic statunitense.
I risultati vennero pubblicati da Moertel nel 1982 sul New England Journal of Medicine, la rivista più prestigiosa al mondo per la pubblicazione degli studi clinici [2]. Su 178 pazienti oncologici trattati con Laetrile secondo modalità tipiche della contemporanea pratica d’uso della sostanza, non fu osservato alcun beneficio clinico di rilievo in termine di cura, miglioramento o stabilizzazione del tumore, miglioramento dei sintomi, o suggestioni su eventuale prolungamento della sopravvivenza. Di contro, si evidenziarono sintomi da intossicazione di cianuro in alcuni pazienti ed il riscontro in alcuni casi di livelli ematici di cianuro prossimi al range considerato letale.
In considerazione dell’assenza di indizi di efficacia, si ritenne non giustificato l’ulteriore sviluppo del composto in studi randomizzati di confronto tra laetrile e terapia standard. Moertel concluse il suo studio dichiarando che l’impatto dell’amigdalina/laetrile come farmaco antitumorale è ‘inequivocabilmente negativo’.
Di recente è stata condotta una revisione della letteratura di tutti gli studi a disposizione su soggetti umani dell’amigdalina [3]. Sono state reperite 40 pubblicazioni riguardanti l’uso della sostanza in soggetti oncologici, nessuna delle quali riguardante studi randomizzati di confronto e quindi di qualità scientifica tale da giustificare un giudizio positivo sull’amigdalina.
[1] Blaheta RA, Nelson K, Haferkamp A, Juengel E. Amygdalin, quackery or cure? Phytomedicine. 2016 Apr 15;23(4):367-76. doi: 10.1016/j.phymed.2016.02.004. Epub 2016 Feb 17. Review. PubMed PMID: 27002407.
[2] Moertel CG, Fleming TR, Rubin J, Kvols LK, Sarna G, Koch R, Currie VE, Young CW, Jones SE, Davignon JP. A clinical trial of amygdalin (Laetrile) in the treatment of human cancer. N Engl J Med. 1982 Jan 28;306(4):201-6. PubMed PMID: 7033783.
[3] Milazzo S, Horneber M. Laetrile treatment for cancer. Cochrane Database Syst Rev. 2015 Apr 28;(4):CD005476. doi: 10.1002/14651858.CD005476.pub4. Review. PubMed PMID: 25918920; PubMed Central PMCID: PMC6513327.