No, nella maniera più assoluta, non vi è alcuna evidenza che l’urinoterapia sia una terapia efficace in generale, né tantomeno vi è alcuna evidenza che possa essere una terapia antitumorale. Al contrario, dal momento che l’urina contiene prodotti di scarto, tossine e germi, potrebbe creare danni, specie per somministrazioni ripetute.
LA SMENTITA DELLA SCIENZAL’urinoterapia, vale a dire l’assunzione di urine generalmente per bocca o tramite iniezioni sottocutanee o applicazioni locali, è un rimedio popolare1 che da alcuni è creduto abbia effetti anti-tumorali: i sostenitori dell’urinoterapia sottolineano che l’impiego delle urine a scopo terapeutico avrebbe origini molto antiche, non soltanto contro i tumori ma contro molte altre malattie.
In particolare per quanto riguarda il presunto effetto antitumorale, secondo alcune ipotesi, bere la propria urina consentirebbe al sistema linfatico contenuto nella parete dell’intestino di entrare in contatto con i numerosi antigeni tumorali contenuti nelle urine, e questo stimolerebbe efficacemente il sistema immunitario intestinale nei confonti del tumore. Purtroppo, in realtà, non vi è alcuna evidenza che l’urina abbia proprietà antitumorali, anzi vi sono evidenze che l’esposizione ripetuta di alcuni tessuti alle urine possa aumentare il rischio di insorgenza di alcuni tumori2.
Ad esempio, in passato, si rendeva necessario, in alcuni pazienti, intervenire chirurgicamente per “dirottare” l’eliminazione delle urine nel grosso intestino (come nel caso in cui era necessaria l’asportazione della vescica). Questo intervento si chiama ureterosigmoidoscopia, ed attualmente vengono preferiti altri tipi di interventi in caso di asportazione della vescica (come l’ureteroileostomia). E’ stato visto che l’esposizione continua del grosso intestino alle urine aumentava il rischio fino a 100 volte di sviluppare un carcinoma del colon3. Inoltre era frequente come complicanza dell’ureterosigmoidostomia anche diarrea cronica, con conseguente perdita di elettroliti e composti importanti per le funzioni biologiche quali potassio e bicarbonati.
Va riconosciuto che nelle urine è presente un composto azotato, l’urea, che ha valide proprietà di coadiuvante nei processi di cicatrizzazione delle ferite superficiali.
Esistono infatti creme ad uso dermatologico a base di urea a diverse concentrazioni (ad esempio 5%, 10% o 20%) che vengono utilizzate ad esempio per il trattamento di lesioni desquamative ed ulcerate della pelle, causate dalla somministrazione di alcuni chemioterapici e terapie antitumorali (la cosiddetta “sindrome mano-piede” provocata da fluoropirimidine e da alcuni inibitori delle tirosin-chinasi)4
Peraltro, le creme all’urea vengono ovviamente prodotte in laboratorio secondo procedure standard, e di certo non contengono i prodotti di scarto e tossici contenuti nelle urine. L’impiego delle urine “fai da te” va quindi assolutamente scoraggiato.
Fonti informative:
1. Vallejo JR, Aparicio Mena AJ, González JA. Human urine-based therapeutics in Spain from the early 20th century to the present: a historical literature overview and a present-day case study. Acta Med Hist Adriat. 2017 Jun;15(1):73-108. Review. PubMed PMID: 28767264.
2. Eldor J. Urotherapy for patients with cancer. Med Hypotheses. 1997 Apr;48(4):309-15. PubMed PMID: 9160284.
3. Lasser A, Acosta AE. Colonic neoplasms complicating ureterosigmoidostomy. Cancer. 1975 Apr;35(4):1218-22. PubMed PMID: 1116108.
4. Hofheinz RD, Gencer D, Schulz H, Stahl M, Hegewisch-Becker S, Loeffler LM, Kronawitter U, Bolz G, Potenberg J, Tauchert F, Al-Batran SE, Schneeweiss A. Mapisal Versus Urea Cream as Prophylaxis for Capecitabine-Associated Hand-Foot Syndrome: A Randomized Phase III Trial of the AIO Quality of Life Working Group. J Clin Oncol. 2015 Aug 1;33(22):2444-9. doi: 10.1200/JCO.2014.60.4587. Epub 2015 Jun 29. PubMed PMID: 26124485.