No, i pochi dati di letteratura a disposizione con l’uso dei cosiddetti “antineoplastoni” di Burzynski (estratti amminoacidici e peptidici derivati da sangue e urina umani) smentiscono ad oggi l’efficacia antitumorale di tale terapia.
LA SMENTITA DELLA SCIENZAI cosiddetti ‘antineoplastoni’ sono dei composti a base di amminoacidi e peptidi (molecole più complesse costituite da più amminoacidi legati tra loro) derivati da urine e sangue umani prodotti dal dr Burzynski a partire dagli anni ’701.
Dagli anni ’70 in poi, il dottor Burzynski ed i suoi collaboratori hanno somministrato gli antineoplastoni ad alcuni pazienti, in prevalenza affetti da tumori cerebrali2. I dati ad oggi pubblicati riguardano pochi pazienti (un centinaio circa) e, come sottolinea il Board per le Terapie Integrative, Alternative e Complementari del National Cancer Institute3, nessuno di tali pazienti è stato studiato nel contesto di studi randomizzati di fase 3.
Gli studi randomizzati di fase 3 sono studi in cui un numero rilevante di pazienti (generalmente dell’ordine di centinaia di pazienti) vengono trattati con la terapia standard per la specifica patologia da cui sono affetti, oppure con terapia sperimentale (come potrebbe essere quella con antineoplastoni), e l’assegnazione a un trattamento piuttosto che all’altro avviene in maniera “random”, vale a dire dopo una sorta di “sorteggio”. Il sorteggio garantisce che non vi siano condizionamenti nell’assegnazione alla terapia da parte dello sperimentatore (che per esempio, anche in buona fede, potrebbe assegnare al trattamento sperimentale tutti i pazienti in condizioni migliori). I risultati ottenuti con le due terapie vengono alla fine messi a confronto per decretare la superiorità o meno della cura sperimentale rispetto allo standard già esistente. Gli studi randomizzati di fase 3 sono fondamentali ed obbligatori per dimostrare l’efficacia di nuovi farmaci e giustificarne la diffusione e l’uso su larga scala.
Nel caso degli antineoplastoni, in realtà, sono stati condotti solo alcuni studi non randomizzati di fase 2, ed i dati preliminari a disposizione suggeriscono che tale terapia sperimentale NON è più efficace della terapia standard.
Questo ha indotto alcuni autorevoli ricercatori a definire la terapia con antineplastoni “di provata inefficacia”4.
Fonti informative:
1. Burzynski SR, Stolzmann Z, Szopa B, Stolzmann E, Kaltenberg OP. Antineoplaston A in cancer therapy. (I). Physiol Chem Phys. 1977;9(6):485-500
2. Buckner JC, Malkin MG, Reed E, Cascino TL, Reid JM, Ames MM, Tong WP, Lim S, Figg WD.Phase II study of antineoplastons A10 (NSC 648539) and AS2-1 (NSC 620261) in patients with recurrent glioma.Mayo Clin Proc. 1999 Feb;74(2):137-45..
3. PDQ Integrative, Alternative, and Complementary Therapies Editorial Board. Antineoplastons (PDQ®): Health Professional Version. 2016 Sep 8. In: PDQ Cancer Information Summaries [Internet]. Bethesda (MD): National Cancer Institute (US); 2002-.Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK65872/
4. Vickers A. Alternative cancer cures: “unproven” or “disproven”? CA Cancer J Clin. 2004 Mar-Apr;54(2):110-8.