No. L’UK 101 è una molecola proteica presente sulla superficie di varie linee cellulari tumorali umane, oltre che presente all’interno di varie cellule di mammifero.
LA SMENTITA DELLA SCIENZAFra gli anni ’80 e ’90, l’immunologo milanese Alberto Bartorelli pubblicò alcuni studi riguardanti l’UK 101, estratto dal fegato di capra, presente in molti mammiferi come proteina intracellulare e presente anche in varie linee cellulari tumorali umane, nelle quali tuttavia risulta essere collocata sulla superficie cellulare piuttosto che all’interno (1-2). L’UK 101 è, in realtà, un insieme di tre proteine, ovvero: l’ubiquitina, che generalmente si lega a proteine che debbano andare incontro a degradazione; l’UK 114, una proteina espressa sulla membrana cellulare di varie cellule tumorali ed a funzione sconosciuta; l’UK 150, trasportatore dell’UK 114 (3). L’immunologo osservò che in vitro, cellule tumorali esprimenti l’UK 114 potevano andare incontro a citolisi (cioè distruzione cellulare) dipendente dal complemento, grazie ad anticorpi specifici (2). Anche in topi di laboratorio con tumori esprimenti UK 114 si verificava una significativa riduzione delle masse tumorali a seguito di iniezione di anticorpi anti-UK114 (1). Da qui nacque l’idea che potesse svilupparsi un nuovo approccio terapeutico basato su questa sostanza, e la possibilità di stimolare una risposta del sistema immunitario diretta contro le cellule tumorali che la esprimono. Si ingenerò un notevole clamore mediatico attorno a questa scoperta, con pazienti che, fuorviati dalle notizie sensazionalistiche e poco chiare fornite dai mass media, cominciavano a richiedere con insistenza questo nuovo presunto “farmaco”. Va detto che lo stesso Bartorelli affermò in un’intervista:” […] tengo a dire che questa non potrà mai essere la cura del cancro, perchè molti tumori non esprimono la proteina; si tratta comunque – ha concluso – di una possibilità nuova nella lotta ai tumori […]” (4). Comunque, nella seconda metà degli anni ’90 venne anche approvata dall’Istituto Superiore di Sanità una prima sperimentazione sull’uomo, in pazienti con diversi tumori solidi metastatici senza più alternative terapeutiche che tuttavia non sembrerebbe aver prodotto risultati sufficienti a proseguire ulteriori sperimentazioni (5) e di cui, peraltro, è difficile reperire i risultati definitivi sui principali motori di ricerca di pubblicazioni scientifiche in ambito medico.
Fonti informative:
1) Racca S et al., Growth inhibition of DMBA-induced rat mammary carcinomas by UK 114. Virchows Arch. 1997;431(5):323-8.
2) Bartorelli A et al., Antibody-dependent cytotoxic activity on human cancer cells expressing UK114 tumor membrane antigen. Int J Oncol. 1996;8(3):543-8.
3) https://ferricelligiuseppe.files.wordpress.com/2014/01/uk-101-nullaosta-alla-sperimentazione-sull-uomo.pdf
4) http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/10/16/Cronaca/UK-101-BARTORELLI-NON-E-LA-CURA-DEL-CANCRO-2_114900.php
5) https://www.researchgate.net/publication/287009479_On_the_compassionate_use_of_UK101_in_metastatic_cancer