No, non vi è alcuna evidenza che la stasi sessuale causi il cancro. Al contrario, infezioni a trasmissione sessuale quali il papillomavirus sono associate a sviluppo di alcuni tumori, ed un’adeguata prevenzione va adottata. Infine, una ridotta attività sessuale può essere successiva alla diagnosi di tumore, e le implicazioni del tumore e dei trattamenti sulla vita sessuale vanno adeguatamente discusse con i pazienti.
LA SMENTITA DELLA SCIENZAAlcuni tumori possono essere in qualche modo associati all’attività sessuale, in quanto alcune infezioni a trasmissione sessuale, quali l’HPV (papillomavirus), sono associate ad aumentata incidenza di tumori, quali il cancro della cervice uterina 1.
Non vi è invece alcuna evidenza che la stasi sessuale sia associata al rischio di sviluppare tumori.
Praticare rapporti sessuali protetti consente di ridurre significativamente il rischio di malattie a trasmissione sessuale, incluso il rischio di trasmissione del papillomavirus.
In uno studio canadese su coppie di partner sessuali da poco formatesi, l’uso regolare di protezione nelle precedenti relazioni sessuali determinava una riduzione del 27% nel rischio di infezione da HPV 2.
Inoltre l’implementazione della vaccinazione contro l’HPV in età adolescenziale potrà ulteriormente ridurre il rischio di trasmissione del papillomavirus e del conseguente sviluppo di tumori della cervice uterina o di altri tumori HPV-correlati 3. Le nuove vaccinazioni nonavalenti contro l’HPV possono arrivare fino al 97.4% di efficacia 4.
Infine va menzionato un grosso studio, condotto su più di 30 000 uomini, che ha valutato la frequenza di eiaculazioni in vari periodi di età (tra 20 e 29 anni e tra 40 e 49 anni) ed il rischio di sviluppare successivamente un tumore della prostata. Si è visto che soggetti con > 13 eiaculazioni al mese nei vari periodi di età avevano un minor rischio (25-28% in meno) di tumori della prostata più ‘innocui’ (cosiddetti tumori a basso rischio), tuttavia non vi era alcuna differenza in termini di rischio di tumore della prostata ‘aggressivi’ (tumori della prostata cosiddetti ‘high-risk’ o tumori della prostata con metastasi locali o a distanza) 5.
Per altro verso, una ridotta attività sessuale è un evenienza frequente in soggetti affetti da tumore in vari distretti. Questo è ‘successivo’ alla diagnosi di tumore ed è una conseguenza delle implicazioni emotive e psicologiche che l’evento cancro introduce nella vita dei pazienti oppure un effetto dei sintomi del tumore stesso o infine una conseguenza di alcuni trattamenti oncologici. Un supporto adeguato per pazienti con problemi sessuali successivi alla diagnosi oncologica va sempre preso in considerazione 6.
Referenze e fonti informative:
- Schiffman M, Castle PE, Jeronimo J, Rodriguez AC, Wacholder S. Human papillomavirus and cervical cancer. Lancet. 2007 Sep 8;370(9590):890-907
- Burchell AN, Rodrigues A, Moravan V, Tellier PP, Hanley J, Coutlée F, Franco EL. Determinants of prevalent human papillomavirus in recently formed heterosexual partnerships: a dyadic-level analysis. J Infect Dis. 2014 Sep 15;210(6):846-52
- Roden RBS, Stern PL. Opportunities and challenges for human papillomavirus vaccination in cancer. Nat Rev Cancer. 2018 Mar 2
- Huh WK, et al. Final efficacy, immunogenicity, and safety analyses of a nine-valent human papillomavirus vaccine in women aged 16-26 years: a randomised, double-blind trial. Lancet. 2017 Nov 11;390(10108):2143-2159
- Rider JR, et al. Ejaculation Frequency and Risk of Prostate Cancer: Updated Results with an Additional Decade of Follow-up. Eur Urol. 2016 Dec;70(6):974-982.
- Lindau ST, et al. Physical examination of the female cancer patient with sexual concerns: What oncologists and patients should expect from consultation with a specialist. CA Cancer J Clin. 2016 May;66(3):241-63.